Alimenti e ricette per bambini

Tanti consigli su alimenti e ricette per bambini. 

Allattamento, svezzamento, crescita, da parte di esperti. 


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Svezzamento: quando e come iniziare?




Si definisce svezzamento il passaggio dall’allattamento ai cibi solidi. Svezzamento (sostituito negli ultimi anni con il termine divezzamento) mantiene etimologicamente in sé il concetto di “togliere un vizio”. Il vizio sarebbe quello del latte materno, sebbene, come è ovvio, la fase dell’allattamento al seno esclusivo, è una cosa molto importante per la salute di un neonato, nei primi mesi di vita.

E' più giusto, quindi, parlare di alimentazione complementare, come fortemente indicato dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Ma continueremo ad usare, comunque, il termine svezzamento, insieme agli altri, visto che resiste nel linguaggio 

Lo svezzamento si comincia dal sesto mese in poi. Perché gli alimenti solidi soddisfano quei bisogni nutritivi che il latte, da solo, non è più in grado di soddisfare. 

Nell’alimentazione complementare i cibi solidi vanno a completare, ma non a sostituire, il latte: i nuovi alimenti integrano la dieta del bambino. Dalla prima pappa la finalità è quella di integrare l’alimentazione lattea di micronutrienti (quali ferro e zinco biologico) ormai carenti, ma apporti di elevato valore. È altresì importante far crescere l’apporto di calorie, che solo a questa età inizia a essere carente con il solo allattamento.

Il bimbo dal 6° mese in poi, comincia anche a gattonare, e ad assumere una maggiore  consapevolezza di sé, e del mondo che lo circonda. A giocare col cucchiaino e ad accettarlo anche. Incomicia attraverso il cibo ad intertagire, dunque, anche meglio. 

Alimenti essenziali durante lo svezzamento 

Sarebbe bene continuare ad allattare fino all’anno di vita. Se poi la mamma è disponibile, il lavoro lo consente e continua a esserci il latte, è consigliabile allattare al seno anche oltre: il latte materno,  aiuta a prevenire l’insorgergenza di patologie, allergie e intolleranze alimentari. Dopo i due anni di età potrebbe creare un eccessivo attaccamento del bambino alla mamma. Si comincia con le verdure, alternandole tra loro in modo da favorire lo sviluppo nel bebè di poter apprezzare anche cibi diversi tra di loro. Per colore, odore e sapore Le verdure inizialmente vanno passate, privilegiando il biologico e lo stagionale. Insieme anche a legumi, e alla frutta, per la base dello sviluppo di un  sano microbiota. Costituito dall’insieme di miliardi di microrganismi che vivono nel nostro intestino ed è fondamentale per la nostra salute. 


Al passato di verdure andranno uniti anche i cereali (riso, mais, miglio, avena e grano). Si può partire con farine solubili a base di cereali da unire al classico brodo vegetale e poi gradualmente aumentare la consistenza e la dimensione passando alle pastine di grano duro e ai cereali in chicco come il farro o l’orzo.  E a chiusura di ogni pasto, all’inizio sotto forma di omogeneizzato (ovviamente senza zuccheri aggiunti) o, meglio, come frutta fresca grattuggiata, rigorosamente biologica e di stagione. Infine se il bambino è ancora allattato al seno, si può cominciare con le proteine cosidette  ‘nobili’ come nel caso della carne, del pesce o dei legumi. Se invece il bambino è alimentato con latte formulato, si può cominciare con diversi passati preparati con verdure miste e creme ai cereali, posticipando i cibi ricchi di proteine verso gli 8-9 mesi. Un consiglio prezioso lo darà il pediatra, che lo seguirà passo passo durante la sua crescita.   

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